Mio suocero faceva uno dei lavori più duri in assoluto, era fabbro – serramentista.
Non di quelli che devi battere il martello tutti i giorni, ma pesi di carico diverso doveva spostarne quotidianamente con una certa frequenza: cancelli, porte blindate finestre, ecc.
La cosa fantastica però era che, per quanto potesse aver sviluppato negli anni un tono muscolare e una forza superiore alla media, nel tempo si era creato delle strategie che gli permettevano di sopportare determinati quintali tutti i giorni, costantemente e senza per forza ammazzarsi, perché non avrebbe potuto gestire così tanti carichi per così tanto tempo.
Lui era l’emblema del senza sforzo!
Ricordo che un giorno mi ha chiesto aiuto perché, debilitato dalla malattia che lo aveva colpito, non aveva più la forza per il tipo di lavoro che doveva svolgere.
Io accettai, anche se non avevo la minima idea dei quello che avrei dovuto fare, se non aiutare a sollevare di peso un portone che doveva essere tolto dai cardini, per poi essere riposizionato una volta sistemata la rottura.
Morale della favola, io quel giorno ho fatto solo da autista, perché una volta arrivati sul posto, lui aveva già pensato a come creare una leva con un puntello di legno e il mio ruolo è stato solo quello di tenerla in piedi mentre la sistemava per poi rimetterla sui cardini con lo stesso puntello.
In un lavoro duro e stancante, fatto per tante ore e tutti i giorni, non puoi avere una strategia che ti porti allo sforzo estremo.
Devi avere una strategia totalmente opposta che ti consenta di fare quel lavoro tutti i giorni, con qualità, lucidità e freschezza.
Devi avere una strategia che ti porta ad applicare la legge del minimo sforzo, una legge fisica che dice che: ”a parità di opzioni, il nostro cervello, sceglierà l’opzione che percepisce più semplice da attuare”
In altre parole, l’obiettivo consiste nel creare quella strategia che ti consente di arrivare ad un certo tipo di risultati, di sollevare un certo carico di lavoro senza però mettere in pericolo la tua persona a livello fisico, a livello emotivo e mentale.
Il problema nasce perché, la maggior parte delle persone non è a conoscenza dell’esistenza della legge del minimo sforzo per cui
pensa che fare tanta fatica = ottenere grossi risultati.
Non è così.
È proprio l’opposto.
Per ottenere grossi risultati e per tanto tempo è necessario essere persistenti e, per essere persistenti non è possibile fisiologicamente arrivare ad esaurimento.
Per ottenere risultati e farlo costantemente devi sapere come attivare la tua zona di massimo rendimento.
Anche questo concetto è contrario a quello che hai sentito da altre parti.
Ti hanno detto che devi andare oltre i tuoi limiti e lavorare sui tuoi punti deboli e solo nel momento in cui hai superato quei limiti, potrai finalmente realizzare ciò che vuoi.
Purtroppo, non funziona così.
Per evitare una doppia fatica e inutili perdite di tempo, il lavoro da fare è un altro.
Dobbiamo mettere sul tavolo le nostre caratteristiche, tutte, inclusi i nostri punti deboli, ma anziché fare un’inutile e lunga fatica per eliminarli, (sto palando di convinzioni, comportamenti, abitudini etc.), costruire una strategia che li comprenda.
In questo modo non andiamo verso degli obiettivi con delle zavorre o con degli ostacoli, ma con dei puntelli di legno (come quello usato da mio suocero per la porta) che fungono da leva, e ci spingono in avanti rendendo più naturale, fluido ed efficace il nostro percorso.